Le studentesse e gli studenti del Liceo scientifico Galileo Galilei presentano il libro Donne e guerra. L’assedio di Catania nel diario di Fosca d’Agrigento (16 Luglio - 6 Agosto 1943)
Giorno 30 ottobre, nell’Aula magna del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Catania, è stato presentato il libro dal titolo Donne e guerra. L’assedio di Catania nel diario di Fosca d’Agrigento (16 Luglio - 6 Agosto 1943), frutto del lavoro di ricerca svolto da un gruppo di studentesse e di studenti del Liceo all’interno del progetto “Arte. Di ogni Genere” indetto nell’ottobre del 2023 dalla Regione Siciliana, Assessorato all’Istruzione e alla Formazione professionale. Tale progetto, che ha visto la massiccia adesione di molte scuole siciliane, ha inteso promuovere iniziative, attività e spunti di riflessione intorno alla figura femminile per promuovere nelle giovani generazioni una maggiore sensibilità nei confronti di quella che possiamo
drammaticamente definire la questione femminile.
Il progetto del Liceo scientifico Galileo Galilei si è sviluppato all’interno di un percorso storico dal titolo “Le donne nella società siciliana all’epoca dei prodromi della guerra di liberazione e della crisi del fascismo”, dando vita ad un lavoro di ricerca attorno alla figura di una donna catanese, il cui nome è Fosca D’Agrigento. Si tratta di un personaggio alquanto misterioso, che scrive un Diario tra il mese di Luglio e il mese di Agosto del 1943, apparso tra la fine di Agosto e i primi giorni di Ottobre dello stesso anno tra le pagine del “Corriere di Sicilia”, il quotidiano pubblicato a Catania a partire dall’estate del ‘43.
Attraverso la guida esperta e competente del Prof. Rosario Mangiameli, già docente di storia contemporanea presso l’Università di Catania, designato dalla Società di Storia Patria per la Sicilia orientale, e il supporto della prof.ssa Monica Mirabella, docente di storia e filosofia del Liceo, le studentesse e gli studenti hanno potuto osservare da vicino, per la prima volta, il lavoro dello storico, entrando in contatto con le fonti per analizzarne i contenuti e per provare ad elaborare ipotesi interpretative.
Le giovani studentesse e i giovani studenti hanno così imparato che il mondo della ricerca storica è sempre in continua evoluzione e che nessuna ipotesi interpretativa è mai data per sempre, dal momento che continua e costante è la restituzione di fonti fino a poco tempo prima ignote. Il progetto ha certamente raggiunto una finalità importantissima, insegnare ai giovani che il fatto storico è un evento unico e irripetibile, determinato da precise cause anch’esse immodificabili, ma dietro ogni fatto c’è quell’elemento volontaristico che ci contraddistingue in quanto esseri umani e che deve sempre farci porre la stessa domanda: “Potevano andare diversamente i fatti?”
Lo studio della storia può insegnare a misurarsi con un modo diverso di guardare la realtà, concependola non come una struttura precostituita ma come il regno del possibile. Insegnare alle giovani studentesse e ai giovani studenti che quello in cui vivono non è l’unico dei mondi possibili, né tantomeno il migliore, rappresenta il compito più arduo a cui i docenti di storia sono chiamati. Ecco i nomi delle studentesse e degli studenti che hanno preso parte al progetto: Giorgia Buonconsiglio, Irene Campisi, Francesca Caramagno, Andrea Cristaldi, Anna Maria Cutore, Alice D’Amico, Giuseppe Gandolfo, Cristian Cajani Gravina, A. Paolo Iannizzotto, Robert Ionescu, Valerio Marullo, Jacopo Nania, Giulio Pignataro, Maria Vittoria Pomara, Martina Privitera, Serena Raftopoulos, Dario Ruggeri, Marta Santangelo, Alessandro Scebba, Aurora SIlvestri, Mattia Sorrentino, Matilde Zumbo.