Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei - Catania  

Don Ciotti al Liceo scientifico Galileo Galilei: l’incontro con i giovani

Giorno 7 gennaio, il Liceo scientifico Galileo Galilei di Catania ha ospitato l’evento organizzato dall’associazione Libera in occasione del percorso di preparazione alla XXX Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno per le vittime innocenti delle mafie, che quest’anno si svolgerà a Trapani.

Un’aula magna gremita e attenta ha accolto, sulle note de I cento passi dei Modena City Ramblers, colui che rappresenta l’anima e la voce di Libera. Stringendo le mani alle studentesse e ai studenti provenienti da molte scuole di Catania e della sua provincia, Don Luigi Ciotti ha condotto i giovani partecipanti attraverso la narrazione appassionata di alcuni momenti significativi della sua vita. Particolarmente emozionante è stato il racconto in cui Don Ciotti ha ricordato l’incontro con il giudice Giovanni Falcone, poco prima della strage di Capaci, in cui si promisero di rivedersi per un caffè e condividere ancora la loro battaglia.

Il 21 marzo nacque da quel caffè che non fu mai preso.

In occasione del primo anniversario dell’uccisione del giudice Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, vede la luce il progetto di Libera: dare un nome alle vittime innocenti delle mafie, del terrorismo e del dovere, morti per non essersi tirati indietro.

Ma la memoria sarebbe vana senza l’impegno di tutti coloro che, nella loro quotidianità, devono assumersi la responsabilità delle scelte che sono chiamati a fare. Rivolgendosi ai giovani partecipanti, Don Ciotti ha ricordato l’importanza della conoscenza, senza la quale non si potrebbero compiere scelte consapevoli. Pensare che un altro mondo sia possibile significa che non basta commuoversi, bisogna muoversi. E per farlo occorrono continuità, condivisione e corresponsabilità, perché, insegna Don Ciotti, nessuno è un Io, ma un Noi.  

Infine l’augurio rivolto ai nostri adolescenti, di ritrovare la loro solitudine. Don Ciotti ricorda di stare attenti a non confondere la solitudine con l’isolamento. È nella solitudine che ogni ragazzo, ogni ragazza potrà scoprire il suo mondo interiore, svelare i suoi stati d’animo. L’isolamento è fuga dalla vita, la solitudine è relazione con la vita, con la parte più autentica di noi.

A noi tutti resta la grande lezione di chi ci ricorda che il vero progresso è crescere in umanità. E a lui che quella umanità la vive mettendola al servizio dell’altro, noi non possiamo che dire GRAZIE.

 
     
 
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